lunedì 28 settembre 2015

DIFENDIAMO I NOSTRI FIGLI DAL MOSTRO DISNEY (#ironiaportamivia)

Genitori di tutto il mondo unitevi!
Ormai non possiamo più tacere davanti al  terribile complotto che ha ormai conivolto purtroppo anche uno degli ultimi baluardi delle belle serate in famiglia (tradizionale): i Walt Disney Studios.

Disney ormai è completamente votato al male, totalmente genderizzato.

Lo era già ai tempi di Mulan, ma allora il gender ancora nn aveva preso piede quindi questa ragazza che si traveste da soldato e fa finta di essere un uomo per andare alla guerra è passata ingiustamente inosservata. Vero è che è stata scoperta e giustamente sbugiardata - ma alla fine non dimentichiamo che è lei che salva l'Imperatore, non il Capitano Shang. Anche se poi la ragazza si ravvede accettando fuori onda la corte del bel maschio virile e ristabilendo l'ordine naturale delle cose.

Veniamo ai tempi recenti.
La cosa è cominciata in sordina già qualche anno fa con il cartone Frozen.
Si, amici miei, miei tradizionalissimi papà e mamme, volete dirmi che non ve ne siete accorti?

La storia sembra innocua: la povera Elsa è vittima di una maledizione, viene rinchiusa in una stanza del palazzo e anni dopo la sorella Anna si prodigherà per liberarla, sulla scia della solita profezia sull'atto di vero amore.  Ma non fatevi ingannare!!

Si va bene, sia Anna che Elsa ad un certo punto hanno un principe innamorato (quello di Anna è un contadino e quello di Elsa un bastardo, ma transeat), ma non sono loro che salvano la principessa dal suo triste destino!

Sovvertimento 

Complotto
Tradimento!

I principi guardano e le principesse agiscono
Ma anche peggio!! Peggio, amici miei!

Le principesse si compiono da se l'atto di vero amore! Anzichè attendere buona buona e possibilmente dormiente che il prode principe maschio e virile la salvi (cosa che peraltro non sarebbe mai avvenuta), Elsa viene salvata da Anna, da sua sorella. Una RAGAZZA non so se avete capito bene. Femmina.

E' Anna che, al posto del principe, compie l'atto di vero amore che salva Elsa.

Questa potrà anche passare per una edificante storiella sull'amore e la dedizione tra sorelle, ma noi che vigiliamo, noi che sentinelliamo costantemente sulla giusta educazione da impartire ai nostri figli... noi sappiamo che qui il gender ci ha messo il suo zampino.

Ma non è tutto!
Non è tutto signori miei!
Recentemente Inside Out è stato osannato come uno dei migliori capolavori mai prodotti dal colosso del cartoon dai tempi di Bambi (che comunque cresce con un maschio single, parliamone)

Ma analizziamo il personaggio di Riley (il nome è sia maschile che femminile, cominciamo bene)

Innanzitutto le emozioni in Riley sono ancora differenziate mentre le emozioni negli adulti sono tutte del sesso
Ecco le emozioni della mamma. Vedete Rabbia?
della persona che le prova. Rabbia - chiaramente di sesso maschile in Riley -  ha i capelli lunghi e il rossetto nelle donne, mentre Gioia - chiaramente femmina - ha i baffi negli uomini.

Quindi è chiaro che i bambini sono ancora puri ed incontaminati e sanno distinguere, mentre in seguito essi vengono traviati, perdendo la capacità di separare ciò che è maschio e ciò che è femmina, così, un po' come se fossimo tutti uguali.


E in Riley questo mostruoso processo è già cominciato!
Essa infatti, dolce ragazzina, gioca a Hockey, sport noto per la violenza e per la indiscussa mascolinità del gioco. Una femmina, capite, che fa cose da maschio! E non solo!

Pur avendo evidentemente già quasi l'età per essere doverosamente scop.. ehm, per anelare ai primi palpiti d'amore, essa non ha un fidanzatino! Anzi, pare avere una sola amica, di sesso femminile, della quale Riley si dimostra molto gelosa (quando lei fa amicizia con un'altra ragazza).

Una penosa parodia di una acerba ma non per questo meno aberrante relazione lesbica che si esplica, e lo dico a voi genitori attenti e preoccupati, proprio sotto gli occhi dei nostri pargoli puri ed innocenti, traviandoli, mostrando loro che LGBT è bello e giusto e che quindi possono scegliere chi amare impunemente, come se fosse un loro diritto inalienabile.

Diciamo basta a tutto questo!
Non pieghiamoci al bieco complotto omosessualista che abbiamo sotto gli occhi e che mira all'estinzione della razza umana mediante frocizzazione di tutti i nostri figli!
Boicottiamo la Disney, o quanto meno: torniamo a rivalutare quei cartoni che non mettono in discussione la nostra buona tradizione millenaria, che vuole le donne sottomesse e serve (Biancaneve, Cenerentola), passive e travolte dalla volontà altrui (La Bella Addormentata) e inesorabilmente attratte verso un uomo che sappia come prendere in mano le redini della situazione (Il principe Filippo che combatte contro il Drago in rappresentanza di tutti)

Concordate?







martedì 8 settembre 2015

AYLAN

La fotografia la abbiamo vista tutti, e non la pubblicherò di nuovo.
Un bimbo riverso sulla spiaggia, una magliettina rossa, un paio di pantaloncini blu.
Le piccole braccia abbandonate lungo i fianchi, il viso pietosamente girato in sfavore di obiettivo.
Aylan.

Tutti ne parlano, tutti si battono il petto per questo bimbo che è solo uno dei tanti (è morto insieme a suo fratello e alla sua mamma, lasciando un padre che per sempre vivrà con il dolore di non essere riuscito a trattenerli quando la barca si è rovesciata) ma che è diventato il simbolo dell'abominio infinito della guerra, come già fu Kim Phuc, la bambina che scappava nuda dal napalm americano sul suo villaggio vietnamita (giusto per ricordare che noi occidentali siamo comunque "i buoni")

Io sono una madre e sebbene sappia nel profondo di me stessa che la guerra è la peggior infamia dell'essere umano, devo ammettere che vederla attraverso i bambini mi colpisce più violentemente.

Perchè vedete, il mio figlio più piccolo ha 8 anni, e quello grande 15.
Loro sono cresciuti in una casa, con delle mura che non sono mai cadute.
Hanno avuto il necessario per nutrirsi e coprirsi, ed anche il superfluo. E addirittura l'inutile.
Ogni mattina brontolando vanno a scuola, studiano (quasi) gratuitamente, imparano a scrivere, leggere, conoscere il mondo. Al pomeriggio fanno sport, giocano con gli amici, vanno a spasso, mangiano la pizza e bevono una coca. I loro problemi che sembrano insormontabili sono facezie, sciocchezze. I miei figli vivono, hanno un presente, hanno un futuro.

E perchè ce l'hanno?
Per pura fortuna. Solo per questo.
Perchè siamo nati dalla parte giusta del metiterraneo.
Senza merito, solo un caso. Un tiro di dadi fortunato del destino.
Noi si, loro no.

Aylan aveva una casa con papà, mamma e fratellino. Come i miei figli.
La differenza è che un giorno, la casa di Aylan è diventata così:


 


Niente giochi, le bombe li hanno distrutti
niente scuola, è crollata
niente pallone da far rimbalzare contro i muri, perchè i muri non ci sono più
niente amici, sono morti
niente mamma, è morta
niente fratello, è morto
niente presente, è stato distrutto dalla guerra
niente futuro, è stato rubato dal mare.

Queste sono persone che perdono tutto, nel terrore e nell'agonia.
Cosa deve essere sentire arrivare le bombe? E non sapere se sarai vivo di li 5 minuti, o se lo saranno i tuoi figli? Chiedetelo a qualche nonno che era giovane nel 1945! Io l'ho fatto.

Ma a questa gente spesso e volentieri non viene concesso nemmeno il lusso di scappare da questo inferno sulla terra.
Perchè con poche eccezioni, i profughi sono un problema, e nessuno li vuole.
Qualcuno, a quanto pare, addirittura in queste ore li scheda, li marchia.

Ma vi rendete conto? Guardate la foto, guardatela bene, e poi ditemi che i profughi sono un problema per noi. Che siamo noi - italiani, francesi, rumeni... - che abbiamo un problema. Ditemelo.

Abbiate il coraggio, dietro le vostre tazze di cappuccino fumante, con in mano la vostra brioche mattutina, mentre accompagnate all'asilo i vostri bambini lindi puliti e pasciuti, di dirmi che avete un problema profughi.

Ditemi di nuovo che vi fanno schifo, che non volete averli vicino perchè hanno i pidocchi.
I pidocchi? Ma che livello di priorità ritenete che possano avere i pidocchi davanti ad un genocidio?


Viviamo nella più bella parte del mondo, siamo fortunati, siamo ricchi e grassi, e abbiamo dimenticato.

Abbiamo dimenticato compassione e pietà
abbiamo dimenticato cosa sia la solidarietà
abbiamo dimenticato tutto, chi siamo.

Abbiamo avuto la sfacciata immeritata immensa fortuna di essere nati per un colpo di culo della sorte in un paese in pace e pensiamo di averene l'inalienabile diritto. Pensiamo di essere migliori di queste persone che arrivano sporche e malate dopo aver attraversato la terra o li mare ed aver visto il loro mondo andare in pezzi.

Pensiamo di avere il diritto di chiuder loro la porta in faccia perchè non turbino il nostro giardinello curato coi fiorellini di carta che alla prima pioggia, sappiatelo, si sfasceranno come le nostre anime egoiste.

Siamo stati così favoriti, ci siamo così cristallizzati nell'effimera perfezione della nostra vita che non siamo capaci di tendere una mano a persone che stanno morendo a migliaia.
No, non è che non siamo capaci... è che proprio non vogliamo restituire un po' di quel favore che la sorte ci ha dimostrato facendoci italiani, inglesi, francesi anzichè curdi, somali, siriani.

Qualcuno magari vedendo il piccolo Aylan morto sulla battigia avrà addirittura gioito al grido di "uno di meno". Ci scommetto. Qualcuno che poi sarà andato in cameretta a baciare suo figlio addormentato nel lettino con le lenzuoline di Saetta Mc Queen o di Frozen senza provare il minimo rimorso.

Anime buone nemmeno per l'inferno.